Il referendum consultivo (non vincolante) ha sancito la vittoria dei sostenitori del "Leave" nei confronti dei fautori del "Remain" con un risultato del 52% di favorevoli all'uscita del paese dall'UE.
Questo avvenimento, che in realtà si riconduce ad un singolo fatto di cronaca ha suscitato per anni un forte interesse mediatico e si è risolto soltanto il 31 gennaio 2020.
Dalla lettura di quotidiani e di altre pubblicazioni, dalle analisi di economisti e di esperti, emerge con chiarezza che è impossibile individuare un'unica causa che ha generato questo fatto.
In un articolo de " Il Fatto Quotidiano" si evidenziano due concause principali: in primo luogo la riconquista della sovranità politica degli inglesi rispetto ai poteri decisionali che si stavano trasferendo a Bruxelles; in secondo luogo i favorevoli alla Brexit ritenevano che fosse necessario ridurre l'immigrazione dagli altri stati europei che era aumentata enormemente in seguito all'allargamento dell'Unione Europea.
Entrambe queste cause si possono ricondurre a ragioni economiche: si può ragionevolmente affermare che le due cause sopra citate a loro volta abbiamo avuto come causa il disagio economico (disoccupazione, aumento della pressione fiscale, aumento del costo della vita) di un largo strato di cittadini inglesi.
Considerazioni espresse in un articolo pubblicato il 17 aprile del 2016
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